I Borghi di Octavia

Scarnafigi, l’allevamento e i formaggi

Scarnafigi, nominata “Città dei Formaggi”, e il territorio di Octavia hanno, oggi, nella produzione di formaggi una leva importantissima dell’economia locale, potendo offrire al consumatore una grande varietà di produzione, legata sia a grandi aziende, che a piccoli produttori, che aprono le proprie porte agli estimatori di questa eccellenza piemontese presso i propri punti vendita aziendali e nell’ambito delle manifestazioni locali. Parte del “Distretto dei formaggi” con Ruffia e altri comuni, ritrova nella produzione casearia, così come nell’allevamento bovino alla base della filiera, l’elemento fondante della propria identità territoriale.

«… alla cappella della Santissima Trinità, fondata secondo le leggende niente meno che dai Cavalieri Templari.»

Scoprire Scarnafigi

Scarnafigi è il paese dei due titoli mondiali, dei due primati mondiali e di un’infinità di altre vittorie e piazzamenti maturati da Maurizio Damilano in 100.000 km di carriera da marciatore.

Vi consigliamo di inoltrarvi nelle stradine del borgo che si sviluppano circolarmente intorno alla Parrocchiale della Maria Vergine Assunta e al grande Castello con la sua facciata di mattoni rossi. Altri edifici di rilievo, nel bel centro storico, sono il Municipio, il Collegio, la Confraternita di Santa Croce, che sarà dal 2019 sede in un centro multimediale dedicato a Octavia. Una passeggiata nei campi che circondano il paese vi porterà al Santuario del Cristo con i suoi notevoli affreschi quattrocenteschi e alla cappella della Santissima Trinità, uno dei più antichi edifici di culto di Octavia, fondata secondo le leggende niente meno che dai Cavalieri Templari.

Castello di Scarnafigi

Nato come palazzotto fortificato, divenne residenza nobiliare
verso la metà del XVII secolo; bello il loggiato interno.

Visitabile esternamente e nel cortile a richiesta.
Indirizzo: Via Seissel D’Aix, 20.

Confraternita di Santa Croce

Realizzata nei primi anni del XVIII secolo, la chiesa ospita il punto
multimediale Octavia con apertura automatizzata.

Indirizzo: Piazza Parrocchia, 5.

Maria Vergine Assunta

Realizzata a fine ‘700, oggi parrocchiale, ha un interno con tre
ampie navate e un bel campanile in stile gotico-romanico.

Visitabile su richiesta. Tel. (Parrocchia): 0175 74125.
Indirizzo: Piazza Parrocchia, 5.

Cappella santissima trinità

Realizzata nel XIII secolo, è il monimento più antico del comune;
conserva alcuni interessanti affreschi gotici.

Visitabile su richiesta. Tel. (Parrocchia): 0175 74125.
Indirizzo: Via Cervignasco.

Santuario del cristo

Di origine medievale, e ampliato all’inizio del XVIII secolo;
conserva un interessante affresco del tardo quattrocento.

Visitabile su richiesta. Tel. (Parrocchia): 0175 74125.
Strada Lagnasco, traversa Cascina Bracca.

Cappella del Santo Sudario

Realizzata nel 1583, tra le altre cose conserva un’opera
del fiammingo Giovanni Claret e alcune opera di Piero Bolla.

Visitabile da venerdì a domenica dalle ore 9 alle 19.
Indirizzo: Piazza Parrocchia, 5.

Scoprire Scarnafigi

Scarnafigi è il paese dei due titoli mondiali, dei due primati mondiali e di un’infinità di altre vittorie e piazzamenti maturati da Maurizio Damilano in 100.000 km di carriera da marciatore.

Vi consigliamo di inoltrarvi nelle stradine del borgo che si sviluppano circolarmente intorno alla Parrocchiale della Maria Vergine Assunta e al grande Castello con la sua facciata di mattoni rossi. Altri edifici di rilievo, nel bel centro storico, sono il Municipio, il Collegio, la Confraternita di Santa Croce, che sarà dal 2019 sede in un centro multimediale dedicato a Octavia. Una passeggiata nei campi che circondano il paese vi porterà al Santuario del Cristo con i suoi notevoli affreschi quattrocenteschi e alla cappella della Santissima Trinità, uno dei più antichi edifici di culto di Octavia, fondata secondo le leggende niente meno che dai Cavalieri Templari.

Castello di Scarnafigi

Nato come palazzotto fortificato, divenne residenza nobiliare
verso la metà del XVII secolo; bello il loggiato interno.

Visitabile esternamente e nel cortile a richiesta.
Indirizzo: Via Seissel D’Aix, 20.

Confraternita di Santa Croce

Realizzata nei primi anni del XVIII secolo, la chiesa ospita il punto
multimediale Octavia con apertura automatizzata.

Indirizzo: Piazza Parrocchia, 5.

Maria Vergine Assunta

Realizzata a fine ‘700, oggi parrocchiale, ha un interno con tre
ampie navate e un bel campanile in stile gotico-romanico.

Visitabile su richiesta. Tel. (Parrocchia): 0175 74125.
Indirizzo: Piazza Parrocchia, 5.

Cappella santissima trinità

Realizzata nel XIII secolo, è il monimento più antico del comune;
conserva alcuni interessanti affreschi gotici.

Visitabile su richiesta. Tel. (Parrocchia): 0175 74125.
Indirizzo: Via Cervignasco.

Santuario del cristo

Di origine medievale, e ampliato all’inizio del XVIII secolo;
conserva un interessante affresco del tardo quattrocento.

Visitabile su richiesta. Tel. (Parrocchia): 0175 74125.
Strada Lagnasco, traversa Cascina Bracca.

Cappella del Santo Sudario

Realizzata nel 1583, tra le altre cose conserva un’opera
del fiammingo Giovanni Claret e alcune opera di Piero Bolla.

Visitabile da venerdì a domenica dalle ore 9 alle 19.
Indirizzo: Piazza Parrocchia, 5.

Cavallerleone si racconta

La cappella del sorge a fianco della chiesa parrocchiale con la quale costituisce un tutt’uno ed è stata edificata dalla famiglia De Ponte tra il 1637 e il 1643 in sostituzione della precedente cappella detta del “Santissimo Sacramento” voluta nel 1585 dal Conte Giulio De Ponte. La cappella è accessibile dalla Chiesa di Maria Vergine Assunta e rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello di Scarnafigi. La motivazione della intitolazione va riferita alla forte diffusione che tra XVIII e XVIII ebbe la devozione verso la Sacra Sindone in collegamento con la politica devozionale portata avanti dai Savoia. Nel 1788 la chiesa divenne patronato dei Marchesi Seyssel d’Aix di Sommariva Bosco, i cui stemmi, insieme a quelli dei De Ponte sono raffigurati negli spicchi della volta accanto ai quattro evangelisti. Organizzata su un unico spazio caratterizzato da una ricchezza di stampo barocco. La cappella sopra l’altare è impreziosita dalla tela raffigurante la Sindone opera del genio artistico del fiammingo Giovanni Claret, con il quale i marchesi avevano dei legami di parentela. Il tutto è completato da un fastoso apparato decorativo in stucco (angioletti, festoni, conchiglie e cornici) opera probabilmente dei fratelli Rusca di Savigliano che per lungo tempo lavorarono col Claret. Da vedere è anche il battistero ottagonale in pietra datato 1455 che risale invece all’edificio precedente ed attribuito ai fratelli  Zabreri di Pagliero di San Damiano di Macra ivi collocato nel 1974. Gli eredi della famiglia Seyssel d’Aix nel 1912 rinunciarono ai diritti sulla cappella donandola alla Casa della Divina Provvidenza di Torino che a, a sua volta, la passò alla Parrocchia

Ubicata nel luogo originario dell’antica cappella di Santa Maria donata dal Vescovo Amizone di Torino alle monache benedettine nel 989, la chiesa parrocchiale di Scarnafigi si presenta oggi ai fedeli con una maestosa struttura barocca caratterizzata dalla ricchezza dei decori e dalla straordinaria qualità dell’apparato decorativo. La chiesa è organizzata in tre navate che si aprono ai lati con due cappelle – quella del Santo Sudario (1643) a destra e quella Invernale (1768) a sinistra collegata con l’accesso alla torre campanaria ed alla sacrestia. All’interno sono da notare il monumento funebre di Gaspare De Ponte collocato sulla parete di fondo datato al 1594 e notevole esempio di scultura sepolcrale del tardo Cinquecento. Al pittore di origine fiamminga Giovanni Claret si devono i dipinti della Madonna del Rosario (1643) e e della Presentazione di Maria al Tempio (1653). Parallela all’attività del più noto interprete del realismo caravaggesco si pone la carriera del cuneese Lelio Scaffa, documentato a Scarnafigi dal 1644 e al quale sono state assegnate la pala della Deposizione e quella del Ritrovamento della Vera Croce, poste rispettivamente nella navata laterale sinistra e nella cappella invernale. L’altare monumentale del presbiterio (1753) è circondato dai dipinti moderni del pittore saluzzese Pietro Bolla raffiguranti l’Ultima Cena (1980) e la Crocifissione (1988). La volta dell’abside è sormontata da una serie di lunotti circolari dipinti a fresco e a tempera di Giovanni Borri di Sommariva Bosco del 1859. L’edificio si affaccia sul piazzale antistante con una facciata tardo settecentesca che richiama in alcune linee la facciata del duomo di Torino. Il campanile in stile gotico romanico, è stato costruito in sezioni ed epoche diverse. Dal 1979 ad oggi sono stati compiuti numerosi lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria: tinteggiature, ristrutturazioni e restauri.

La cappella sorge immersa nei campi coltivate alle porte del paese e rappresenta il monumento sacro più antico del territorio di Scarnafigi. Documentata dall’inizio del 1200 la chiesa veniva detta “del Gerbo“. Fu di proprietà della Commenda dei Cavalieri di Malta fino al Settecento anche se la sua fondazione è da attribuirsi ai Templari. Nel 1798 la chiesa fu acquistata dalla famiglia Botto che la utilizzò come deposito dei foraggi e durante le varie guerre fu sede e ricovero di soldati che la ridussero in pessimo stato. Fu recuperata con preziosi interventi nel 1967 e nel 1981.
La struttura della cappella è molto semplice, ma proprio per questa semplicità rappresenta un luogo dal fascino magico, l’esterno è caratterizzato da una facciata a mattoni rossi
.

L’interno è organizzato in una sola aula coperta da una volta a capriate lignee e custodisce un prezioso ciclo di pitture ad affreschi del tardo Quattrocento che, seppure con alcune lacune, decorano le pareti dell’intero edificio. Di grande effetto il “murale” gotico del catino absidale con l’iconografia a mandorla della Santissima Trinità raffigurante Dio Padre che sostiene il Cristo crocifisso accompagnato dallo Spirito Santo sotto forma di colomba con una grafia popolare e un linguaggio fortemente incisivo che riporta ad artisti e botteghe attivi nel Marchesato di Saluzzo o presso la corte degli Acaja, sul finire del medioevo e dei quali si possono trovare altre tracce a Manta. Sempre nell’abside troviamo una Deposizione nel sepolcro, la Resurrezione e Giovanni Battista; nel tamburo absidale sottostante sono dipinti gli Apostoli in uno scenario ad arcate di loggiato color grigio cenere. Nella parete laterale di destra sono visibili le immagini de il matrimonio mistico di S. Caterina; S. Germano e S. Bernardino da Siena e le predicazioni di San Vincenzo Ferreri. Nella parete sinistra resta nuovamente una raffigurazione della Santissima Trinità

Il castello di Scarnafigi sorge al centro dell’abitato in cima ad un rilievo appena accennato del terreno a pochi passi dalla chiesa parrocchiale. Documentato a partire dall’anno Mille come palazzo fortificato gotico e di modeste proporzioni. Da sempre è il punto di riferimento degli abitanti di Scarnafigi. Al proprio interno ospitava il priorato benedettino delle monache di San Pietro di Torino. Il primo documento che testimonia l’esistenza del castello è un atto di donazione patrimoniale, iuxta castellum, del 1184. Nel 1239 risultava proprietà dei Busca, per poi passare nel 1239 al marchesi di Saluzzo, agli Enganna, ai De Ponte. Nel 1641, su iniziativa del Marchese Alessandro De Ponte, cambiò aspetto e venne ampliato alle forme e dimensioni attuali, anche se l’intervento non poté essere completato se non nella facciata sud a ridosso del cortiletto interno. Per la realizzazione del nuovo palazzo signorile furono reclutati gli uomini scampati alla peste del 1630 e si recuperarono i mattoni e la sabbia necessari abbattendo le case diroccate e disabitate del paese e della campagna. A parte i danni subiti in numerosi saccheggi fra cui quelli gravi delle truppe napoleoniche e, il più recente, dei tedeschi nell’ultimo conflitto mondiale, la fortezza si è conservata fino ai nostri tempi in condizioni relativamente buone.
La struttura attuale si caratterizza per la facciata massiccia, con all
’interno un elegante loggiato e  porticato  tardo rinascimentale composto da colonne binate in marmo ed intonaco bianco in parte visibili da piazza Parrocchia. La parte più antica del castello, che al suo interno ospita la “Sala degli stemmi” con soffitto a cassettoni in legno e antichi dipinti risulta ben conservata. La facciata nord e quella rivolta a ponente sono tuttora grezze in mattoni, prive di intonacatura e rifinizioni. Dopo la morte dell’ultimo discendente dei De Ponte, Cesare Nicolao (3 maggio 1851), il Castello di Scarnafigi veniva ereditato dalla famiglia dei Conti Morelli di Popolo di Ticinetto che ne è l’attuale proprietaria.

La Confraternita sorge a pochi metri dalla chiesa parrocchiale. Edificata intorno al 1700 per volontà degli ‘Ufficiali della Crociata’ sulle rovine di una precedente chiesa. Esternamente la chiesa si presenta con un richiamo a due stili, dorico e ionico, mentre all’interno c’è un forte rimando allo stile corinzio. Il campanile e la sacrestia risalgono al 1741. Quando venne sconsacrata, fu adibita a palestra e alla fine degli anni ottanta il locale gruppo dell’Associazione Nazionale Alpini, in occasione delle celebrazioni per il 60° di fondazione ripristinò la facciata nei colori originali rifacendone i capitelli e gli stucchi. Nel 2005, con l’intervento di fondi europei, è stata completamente ristrutturata e adibita a sala d’arte. Dal Maggio 2019 è sede del Punto multimediale di Octavia.

Documentato a partire dall’XI secolo il santuario sorge in aperta campagna, poco fuori dall’abitato, in una zona che anticamente faceva parte dell’antico borgo di “Villa Quadraciana”. All’interno conserva un affresco prestigioso che risale al ‘400 circa e raffigura Cristo crocifisso, attribuito da alcuni studiosi al Maestro d’Elva al quale si devono numerosi lavori nel marchesato di Saluzzo. Il santuario nasce come cappella a protezione dell’immagine della crocifissione affrescata su un pilone. Testimonianza della venerazione dei devoti sono i quadri appesi all’altare che ne riportavano le prodigiose grazie ricevute. Lo sviluppo devozionale all’icona del Crocifisso si accrebbe a tal punto che tra il 1728 ed il 1750, per interessamento del cappellano Tomatis, il santuario venne ricostruito ed ampliato con la realizzazione di un vano interno in stile barocco, di quattro altari laterali e dell’altare di fondo, più maestoso, dedicato a San Lorenzo martire con affreschi sulle pareti opera di Pietro Oberti (1704-1793): il Martirio di San Lorenzo e Santo Stefano, San Giovanni Nepomuceno e Santa Chiara mentre sulla volta San Lorenzo in Gloria con ai lati le tre virtù teologali (fede, speranza e carità). L’edificio di proprietà comunale dal 1929 è stato dichiarato “Monumento Nazionale”. Nel 2004 con l’intervento della Fondazione Compagnia di San Paolo è stato completamente ristrutturato.

Il complesso del Collegio e della Chiesa delle Missioni sorge lungo il viale alberato che da centro di Scarnafigi prende la direzione di Saluzzo. Costruito tra il 1844 e il 1847 e donato all’Ordine dei Figli di San Vincenzo che nel 1848 iniziavano a predicarvi gli esercizi al Clero e agli Ordinandi, la struttura ha conosciuto un lento declino. Nel 1890 fu sede della Scuola Apostolica e un convitto laico con scuole elementari e ginnasiali. Dal 1981 il Collegio è stato chiuso a causa di gravi problemi economici per la mancanza di studenti seminaristi. L’edificio nel 2001 è stato acquistato da privati che si sono occupati di ristrutturarlo. La parte interna è stata ricostruita ex novo usufruendo delle volumetrie di precedenti strutture ed è stata adibita a residenza per anziani e centro di riabilitazione post-traumatico..

Edificata nel 1757, è dedicata alla Vergine Santissima della Concezione. L’edificio sorge sul preesistente stabile con cappella di proprietà dell’antichissima Confraternita di Santo Spirito operante a Scarnafigi fino al 1400 che si occupava dell’assistenza ai poveri. L’interno conserva un ciclo di dipinti sulla vita della Madonna, opera del Morgari (inizio secolo XX). Annesso alla chiesa si trova la residenza per anziani della Congregazione di Carità fondata nel 1720.