I Borghi di Octavia

Faule e la bagna caöda

La bagna caöda è una ricetta storica del Piemonte la cui origine è ancora avvolta nel mistero, un intingolo saporito e dal gusto intenso, del quale esistono molte varianti, apparentemente semplice ma che va assolutamente preparato secondo la tradizione, perché sia perfetto. Per Faule la bagna caöda non è una semplice ricetta, è una tradizione, un elemento fondante dalla cultura locale, un’occasione di convivialità, di ascolto, di dialogo, di solidarietà e consumo in comune. Sono questi gli elementi che hanno spinto l’amministrazione a dedicare una fiera a questa ricetta simbolo del Piemonte.

«Quando cadono le foglie e la campagna si ricama di brina, quando le brume dell’autunno penetrano tra le case, la terra si prepara a dormire il lungo sonno invernale dopo le fatiche estive dei campi… È la stagione della bagna caöda.»

Scoprire Faule

Un piccolo borgo che sin dal medioevo sorge su una via storica che collega Saluzzo a Torino, un contesto naturalistico fortemente legato al mondo dell’acqua con il torrente Pellice e il torrente Varaita che si gettano nel Po, un castello e su tutti un piatto, anzi il piatto per noi piemontesi, uno degli emblemi culinari della nostra regione nel nel mondo, la bagna caöda.

Già perché Faule, prima di tutto e soprattutto, è il paese della bagna caöda, ed è per questo motivo che vi consigliamo di visitarlo non solo in primavera o in estate, ma anche in autunno, possibilmente il secondo week-end di ottobre quando il paese si anima con la Festa della Bagna caöda, giunta ormai alla sua decima edizione.

Chiesa di San Biagio

Edificata nel 1606, la chiesa si distingue per la bella facciata;
all’interno conserva alcune vetrate illustrate.

Visitabile su richiesta. Tel. 011 974113.
Indirizzo: Via Severino Casana, 14.

Santuario madonna del lago

Santuario eretto nel 1780 e rimaneggiato più volte, sorge con la sua facciata neogotica, a un chilometro dall’abitato.

Aperto dal 1° maggio al 30 settembre.
Indirizzo: Via Villafranca Piemonte.

Castello di Faule

Di origine medievale ma riedificato nell’Ottocento; è un esempio
di castello agricolo del basso Piemonte.

Visitabile solo esternamente.
Indirizzo: Via Severino Casana, 5.

Confraternita di San Rocco

Edificio settecentesco ad una sola navata, è un piacevole
esempio tardo-barocco di arte povera del ‘700.

Visitabile su richiesta. Tel.: 011 974113.
Indirizzo: Via San Rocco, 2.

Parco del Monviso

Il Parco aggrega l’Area attrezzata Fontane, la Riserva naturale speciale
della confluenza del Pellice ed il Centro Didattico del TERLAB.

Per informazioni tel.: 0175 46505.
Indirizzo: Via Casana 6, Faule.

Area Attrezzata Fontane

Compresa nel Parco Fluviale del Po, è adibita a pesca sportiva
e all’osservazione dell’avifauna.

Visitabile liberamente.
Indirizzo: Via Po Secco.

Scoprire Faule

Un piccolo borgo che sin dal medioevo sorge su una via storica che collega Saluzzo a Torino, un contesto naturalistico fortemente legato al mondo dell’acqua con il torrente Pellice e il torrente Varaita che si gettano nel Po, un castello e su tutti un piatto, anzi il piatto per noi piemontesi, uno degli emblemi culinari della nostra regione nel nel mondo, la bagna caöda.

Già perché Faule, prima di tutto e soprattutto, è il paese della bagna caöda, ed è per questo motivo che vi consigliamo di visitarlo non solo in primavera o in estate, ma anche in autunno, possibilmente il secondo week-end di ottobre quando il paese si anima con la Festa della Bagna caöda, giunta ormai alla sua decima edizione.

Chiesa di San Biagio

Edificata nel 1606, la chiesa si distingue per la bella facciata;
all’interno conserva alcune vetrate illustrate.

Visitabile su richiesta. Tel. 011 974113.
Indirizzo: Via Severino Casana, 14.

Santuario madonna del lago

Santuario eretto nel 1780 e rimaneggiato più volte, sorge con la sua facciata neogotica, a un chilometro dall’abitato.

Aperto dal 1° maggio al 30 settembre.
Indirizzo: Via Villafranca Piemonte.

Castello di Faule

Di origine medievale ma riedificato nell’Ottocento; è un esempio
di castello agricolo del basso Piemonte.

Visitabile solo esternamente.
Indirizzo: Via Severino Casana, 5.

Confraternita di San Rocco

Edificio settecentesco ad una sola navata, è un piacevole
esempio tardo-barocco di arte povera del ‘700.

Visitabile su richiesta. Tel.: 011 974113.
Indirizzo: Via San Rocco, 2.

Parco del Monviso

Il Parco aggrega l’Area attrezzata Fontane, la Riserva naturale speciale
della confluenza del Pellice ed il Centro Didattico del TERLAB.

Per informazioni tel.: 0175 46505.
Indirizzo: Via Casana 6, Faule.

Area Attrezzata Fontane

Compresa nel Parco Fluviale del Po, è adibita a pesca sportiva
e all’osservazione dell’avifauna.

Visitabile liberamente.
Indirizzo: Via Po Secco.

Faule si racconta

Ubicata nel centro del paese, la chiesa parrocchiale risale alla fine del XVIII secolo, quando l’antica chiesa di origine medievale, collocata fuori dal paese, venne abbattuta poiché ritenuta pericolante e decadente e ricostruita nella sede attuale nell’ambito dell’abitato di Faule. La chiesa attuale appare molto diversa da quella costruita quattro secoli fa poiché è stata modificata e arricchita più volte più volte in base alle necessità e secondo i canoni estetici dei tempi che si succedevano.
A metà Ottocento una serie di lavori portarono alla costruzione di due navate laterali e il coro, mentre solo successivamente furono inserite quattro nicchie dedicate all’Immacolata Concezione, a Sant’Antonio Abate, San Biagio Vescovo e a San Pietro Martire. All’interno della chiesa, i dipinti sono attribuiti al pittore Costantino Sereno e risalgono all’incirca al 1876. Molto importante è la vetrata che rappresenta San Biagio posta nell’abside, inoltre ai fianchi dell’altare ci sono due cappelle: una dedicata alla Madonna di Lourdes e l’altra al Sacro Cuore.

Collocato a un chilometro dal centro abitato verso ovest, il Santuario del Lago sorge in un luogo appartato circondato dalla natura. Le prime informazioni circa la presenza di un edificio di culto in quest’area si perdono nella tradizione, quello che è certo che nel 1780 un’antica cappella venne inglobata in una chiesa più grande documentata da alcune immagini degli anni Trenta del Novecento che descrivono un edificio anticipato da un portico sostenuto da un ampio arco a tutto sesto delimitato da due pilastri.
Il restauro del 1948 ha conferito al piccolo santuario l’aspetto odierno: furono costruite le due navatelle laterali che hanno compreso entro le mura della chiesa la base del campanile, fu rifatto il tetto che ne ha elevato il frontone conferendogli proporzioni più armoniose ed uno slancio suggerito dalle cinque guglie di sommità in cotto, fu richiuso il portico con la trasformazione dell’arcone in portale.
Anche l’interno è cambiato: oltre alla costruzione delle navatelle laterali, la vecchia decorazione è stata sostituita da tondi incorniciati in legno affrescati nel 1948 da Mattia Fassi. L’altare è contemporaneo, sorretto da alcuni massi che rimandano all’affresco di fondo della chiesa, opera del pittore ottocentesco Costantino Sereno. Nel dipinto è raffigurata la Madonna con il Bambino seduta su uno scoglio in mezzo al lago. Sullo sfondo ci sono le Alpi. Sulla parete opposta, sopra all’orchestra in legno policromo, sta un altro affresco raffigurante Gerusalemme.

I primi documenti utili a ricostruire la storia del Castello di Faule risalgono al XIV secolo, ma alcuni storici ritengono che l’insediamento della struttura possa risalire a un periodo precedente. Al posto del castello che vediamo oggi, prima esisteva un altro edificio utilizzato dai Savoia come fortezza nel 1500 e costruito a difesa e controllo del territorio bonificato e dell’insediamento della zona. Successivamente alla conquista dell’intero Piemonte da parte della casata sabauda le funzioni di presidio e controllo vennero meno e il castello cadde in rovina venendo abbattuto nel 1780.
Nel secolo successivo l’edifico venne ricostruito nelle forme attuali che rimandano alla tipologia dei castelli agricoli del basso Piemonte, in quell’epoca l’edificio era decorato da splendide pitture oggi scomparse. L’unica cosa che rimane dell’edificio antico sono le torri più basse. Il Castello oggi possiede un ampio parco che lo circonda cintato da mura ed è proprietà di privati.

Situata nel centro abitato, la chiesa della Confraternita di San Rocco si presenta come una chiesetta settecentesca riconoscibile dall’affresco di S. Rocco dalle fattezze campagnole che ne decora la facciata. Testimoniata a partire dal 1720 la chiesa presenta una struttura ad aula unica decorata in stile tardo-barocco di fine Settecento. L’altare di legno scolpito a linee arrotondate e decorazioni a volute e foglie d’acanto ha alle spalle l’antico coro ligneo sovrastato dal bel quadro settecentesco raffigurante S. Rocco, S. Sebastiano e la Madonna col Bambino. Gli elementi di maggior pregio della chiesa sono però due statue di San Rocco conservate nella sagrestia: la prima è settecentesca, in legno di pioppo dipinto ed è di grandi dimensioni; la seconda in legno policromo risale all’Ottocento, ma è più piccola e maneggevole.

>L’Area Attrezzata Fontane, tra FaulePancalieri, ha una superficie di 58 ettari ed è caratterizzata dalla Cava di ghiaia e sabbia della ditta le Fontane s.a.s. la quale sta progettando parallelamente ad una attività di recupero ambientale ed costituzione di aree di interesse naturalistico. Nella fascia compresa tra il fiume e il sito di cava è stato infatti attivato un intervento di rimboschimento, che riporterà in qualche anno alla ricostituzione della tipica vegetazione di ripa preesistente. L’area di Faule sulle sponde del fiume si trova infatti all’interno del Sistema delle Aree Protette della Fascia Fluviale del Fiume Po ( Parco fluviale del Po). Il lago rappresenta un’importante area di sosta per gli uccelli acquatici tra i quali per esempio il cormorano, vari tipologie di aironi, gallinelle d’acqua, pavoncelle, oche selvatiche ed  anatre. Questa area va ad inserirsi all’interno del Parco del Monviso di cui Faule ospita il Centro Didattico TERLAB, sede di accoglienza per scuole e gruppi in visita alle vicine riserve della Confluenza Pellice, Confluenza Varaita e Cava Fontane.